La scorsa settimana abbiamo avuto l’onore di ospitare Angelo Telatin, esperto di equitazione, ricercatore e docente universitario, per una sessione speciale di lavoro con Henk Nooren e i giovani del nostro Talent Team.
L’obiettivo? Migliorare la comunicazione cavaliere-cavallo partendo da un elemento spesso sottovalutato: la postura del cavaliere.
Dall’osservazione all’analisi
Telatin ha iniziato osservando con attenzione ogni cavaliere durante l’allenamento in sella, analizzando i dettagli della loro posizione e il modo in cui interagivano con il cavallo. Ma è sceso subito oltre la superficie, portando il lavoro fuori dal campo.
Il corpo come strumento di comunicazione
Per migliorare davvero la propria efficacia in sella, serve consapevolezza anche a terra. È così che ogni cavaliere ha lavorato su esercizi specifici per la postura, replicando la posizione da sella su una fitball. Un modo per ritrovare l’equilibrio, l’allineamento e il contatto, senza la complessità del movimento del cavallo.
Una nuova consapevolezza
Attraverso indicazioni precise e correzioni mirate, Telatin ha mostrato ai ragazzi quali piccoli aggiustamenti potessero fare la differenza nella qualità della comunicazione con il cavallo. Un lavoro fatto di ascolto, sensibilità e capacità di percepire il proprio corpo come primo strumento tecnico.
Un passo avanti nel percorso di crescita
Esperienze come questa rappresentano un tassello prezioso nella formazione dei giovani atleti di Scuderia 1918. Perché allenare un cavallo non significa solo farlo saltare più alto, ma anche diventare cavaliere in ogni senso: più consapevole, più attento, più umano.