Alberto Zorzi fa il suo ingresso nel Team Scuderia 1918

Alberto Zorzi è ufficialmente un cavaliere del Team Scuderia 1918.Si aggiunge così un altro atleta alla rappresentanza italiana del team che si compone dell’eccellenza del salto ostacoli azzurro. Saranno quindi Giulia Martinengo Marquet, Lorenzo De Luca, Piergiorgio Bucci e Alberto Zorzi a portare i colori di Scuderia 1918 sui campi di gara di tutto il mondo, affiancando i fuoriclasse Kevin Staut e Daniel Deusser, già parte del team.

Con il rientro in Italia, dopo sette anni in Olanda a Valkenswaard nelle scuderie di Jan Tops, Alberto Zorzi ha dato una svolta importante alla sua vita e alla sua carriera iniziando un nuovo percorso professionale. Padovano, classe 1989, Alberto Zorzi, atleta dell’Esercito Italiano, ha fatto ritorno nella sua terra d’origine creando la sua nuova base in una scuderia a Monteviale, Vicenza, il suo quartier generale dal quale ripartire con nuovi cavalli, con i quali formare profonde sinergie verso importanti traguardi agonistici. 

Classe, talento, finezza, capacità tecniche, abilità agonistiche, professionalità ed eccezionale sensibilità unite al grande bagaglio di esperienza che porta con sé dagli anni di lavoro alla ‘Stal Tops’, sono i requisiti che ne fanno uno dei cavalieri più apprezzati del salto ostacoli internazionale.

“Sono davvero contento di fare parte del Team Scuderia 1918, un gruppo di cavalieri eccezionali e tra l’altro tutti miei amici. Sarà un grande team e cercheremo sicuramente di fare del nostro meglio. Il sogno è sempre uno, partecipare alle Olimpiadi. Bisognerà lavorare tanto, formare cavalli importanti per fare il grande sport; una volta arrivati lì si potrà pensare di arrivare alle Olimpiadi. All’inizio lavoreremo quindi per creare grandi cavalli e poi faremo la nostra strada insieme. Continuerò a montare con la divisa dell’Esercito Italiano e ringrazio l’arma per continuare a sostenermi nelle mie scelte”.

Alberto Zorzi

“Con anche Alberto Zorzi nel team, Scuderia 1918 getta le basi per fare la differenza nel nostro sport in un’ottica di lungo periodo.”

Emanuele Anchisi

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